Il Ponte del Diavolo è una delle attrazioni più affascinanti di Cividale del Friuli. Avvolto in un’aura di mistero, attorno alla costruzione del Ponte del Diavolo aleggia un’inquietante leggenda: a quanto pare, gli abitanti di Cividale si rivolsero al Diavolo in persona per costruire un ponte resistente ed in grado di congiungere le due sponde del Fiume Natisone. La leggenda narra che nessun architetto era mai riuscito nell’impresa: dopo ogni tentativo di costruzione, il Ponte crollava.
La leggenda che si è delineata intorno al Ponte del Diavolo ha un fondo di verità. Le vicissitudini che hanno condotto alla costruzione di questo ponte sono state davvero travagliate e, per certi versi, sfortunate.
Siete curiosi di scoprire la storia della costruzione del Ponte del Diavolo? Andiamo ad esaminare insieme le avverse vicende che hanno condotto alla realizzazione dell’attrazione più affascinante di Cividale del Friuli.
Ponte del Diavolo: la storia
Costruito definitivamente nel 1442, il Ponte del Diavolo (chiamato, in dialetto friulano, Puìnt dal Diàul) congiunge con i suoi 22 metri di altezza e 48 di lunghezza le due sponde del Fiume Natisone. Caratterizzato da due arcate in pietra poggiate su un macigno naturale posizionato nel Fiume Natisone, il Ponte di Diavolo fu un vero e proprio dilemma per gli architetti dell’epoca. Il principale problema che gli architetti di Cividale del Friuli dovettero affrontare era dettato dalla tendenziale asimmetria della larghezza dei due archi: un arco è largo 22 metri mentre l’altro ha un larghezza di 19 metri. L’asimmetria dei due archi è dovuta alla ubicazione particolare del masso su cui il pilone centrale è stato costruito. Una problematica che, comunque, venne affrontata dall’architetto Iacopo Dugaro da Bissone che iniziò la costruzione del ponte nel 1441. La struttura venne completata soltanto agli inizi del Cinquecento: diversi sono stati gli incidenti, i problemi e le vicissitudini che hanno accompagnato la costruzione del Ponte del Diavolo. Incidenti e problemi che hanno alimentato, nel corso degli anni, la leggenda del Diavolo “costruttore principale” del Ponte.
Tra le vicende funeste più importanti che hanno impedito la pronta costruzione del Ponte del Diavolo, ricordiamo la morte dell’architetto Dugaro nel 1445: dopo la sua morte, la costruzione del Ponte venne affidata al suo collaboratore Erardo da Villaco. Ma anche costui morì, nel 1453, prima della fine dei lavori e poco prima che venisse eliminata l’armatura dalla struttura in pietra.
Dopo la morte di Erardo da Villaco, i lavori per la costruzione del Ponte del Diavolo procedettero ancora a rilento, ostacolate da eventi avversi e funesti. Finalmente, quando i lavori vennero affidati a Bartolomeo delle Cisterne, il Ponte fu terminato e venne lastricato per la prima volta nel 1501 ed una seconda volta nel 1558.
Ma l’intricata storia del Ponte del Diavolo non è finita qui: la struttura fu restaurata numerose volte nel corso dei secoli in seguito alle piene disastrose del fiume. Addirittura nel 1917, in seguito alla disfatta di Caporetto, lo Stato Maggiore italiano ordinò che il Ponte del Diavolo fosse abbattuto. Qualche anno dopo, venne ricostruito dall’esercito tedesco secondo i canoni estetici e nelle forme identiche rispetto a quelle originarie.