Nel settore delle applicazioni oleodinamiche i raccordi vengono utilizzati prevalentemente per collegare i tubi utilizzati per la realizzazione di impianti e sistemi idraulici.
Uno dei motivi dietro questo ampio utilizzo è rappresentato dal fatto che i raccordi oleodinamici sono altamente intercambiabili e, soprattutto durante la manutenzione degli impianti e dei sistemi idraulici, possono essere facilmente sostituiti se usurati o rotti.
Insieme a Oleoflex, azienda specializzata nella vendita al banco di raccordi oleodinamici abbiamo realizzato questa breve guida per conoscere quali sono le principali tipologie di raccordi oleodinamici e le rispettive destinazioni d’uso e quali sono i criteri di scelta in base al tipo di tubo utilizzato nell’impianto.
Un breve identikit dei raccordi oleodinamici
L’utilizzo di raccordi oleodinamici di qualità incide tantissimo sul corretto funzionamento dell’impianto.
Provando a fare una lista dei diversi tipi di raccordi i modelli più sfruttati sono quelli:
- con anello incidente;
- filettati;
- ad anello di serraggio;
- per tubi svasati;
- a saldare;
In base al materiale con cui il raccordo è realizzato cambia il livello di resistenza alla corrosione dovuta al passaggio dell’acqua ed il livello di forza che permette di tenere insieme i tubi.
Un raccordo oleodinamico viene generalmente realizzato in plastica o in metallo.
Per quanto riguarda la plastica, le tipologie più utilizzate sono il Propilene per la sua resistenza ai raggi ultravioletti e agli effetti degli agenti atmosferici; il Polisulfone più costoso in quanto più resistente alle alte temperature.
Tra i metalli quelli più utilizzati sono: l’ottone per le piccole compressioni, la ghisa incredibilmente resiste alle abrasioni, l’alluminio leggero ma allo stesso tempo resistente e per questo perfetto per gestire impianti dove la pressione dei fluidi è bassa, l’acciaio molto resistente al calore e l’acciaio inox per la buona resistenza chimica.
Tubi e raccordi oleodinamici: come gestire in modo efficiente questo “rapporto”
Il raccordo oleodinamico deve essere scelto in base al componente idraulico da collegare.
Quando il componente idraulico da collegare è rappresentato dalle pompe idrauliche è consigliabile scegliere raccordi in acciaio ed in grado di resistere ad alta pressione ed alte temperature.
Nel caso di tubi idraulici privi di saldature si utilizzano solitamente flangi, attacchi a cartella o nippli.
Infine, nel caso di un conduttore idraulico utilizzato quando la pressione è ridotta la cosa migliore sono le saldature e collegamenti filettati.
Dunque: qual è l’esatta combinazione di tubi e raccordi oleodinamici?
Raccordi oleodinamici e tubi: ecco i vantaggi quando fai la SCELTA GIUSTA
I tubi flessibili sono utilizzati negli impianti idraulici dove passano fluidi sintetici o derivati a base acquosa, combustibili o idrocarburi.
Tubi e raccordi vanno scelti dopo aver definito il rapporto tra pressione minima di scoppio e pressione massima di esercizio: il risultato dipende in parte anche dal tipo di fluido che passerà nei sistemi.
Per un risultato finale di massima qualità è necessario scegliere tubi che siano rinforzati con fibre di acciaio o fibre tessili come per esempio i tubi tracciati, tubi spiralati, termoplastici, tubi in teflon e tubi in PTFE, tubi powerwire, tubi industriali e tubi firefase.
Quando si sceglie la combinazione tubi e raccordi oleodinamici è importante non prendere decisione affrettate per evitare effetti indesiderati come il distacco dei tubi dell’impianto oppure l’uscita di vapori e fluido a causa di perdite o rotture localizzate del tubo.
Raccordi oleodinamici di qualità:
- sono la garanzia per una maggiore durata e stabilità dell’impianto;
- possono essere facilmente sostituiti evitando il rifacimento dell’intero impianto (chiaramente questo dipende dal tipo di lesione del tubo);
- riducono drasticamente la probabilità di scollegamenti tra i tubi;
- rendono l’impianto più sicuro.