Disturbi sessuali: quanto incidono i fattori psicologici?

Disturbi sessuali e sessualità sono stati gli argomenti discussi ad un recente convegno organizzato dalla Società Italiana di Andrologia (luglio 2018). In questa occasione medici e psicologi hanno avuto modo di condividere studi e casi, ciò a conferma di quanto sia importante la concezione della multifattorialità nel trattare le disfunzioni sessuali. Come afferma il sessuologo Francesco di Battista sul suo sito www.francesco-battista-sessuologo.it.: “Lo specialista in andrologia e lo psicosessuologo dovranno affiancare il paziente nel percorso sia per escludere le eventutali cause organiche sia per un percorso parallelo per avere la massima efficacia possibile”. La componente psicologica è tra l’altro sempre presente, o come causa diretta o come conseguenza di una disfunzione organica. Il lavoro con il sessuologo è fondamentale per analizzare le idee e le convenzioni relative alla sessualità, il vissuto del paziente con particolare attenzione al contesto socio-culturale in cui è cresciuto. In conclusione è importante sottolineare che le cause delle disfunzioni sessuali nella maggior parte dei casi sono proprio di natura psicologica.

Cosa si intende per disturbi sessuali?

Il disturbo sessuale è caratterizzato da un’anomalia del processo che sottende il ciclo di risposta sessuale o da dolore associato al rapporto sessuale. Il normale ciclo può essere suddiviso in 4 fasi:

  1. Desiderio: è la fase delle fantasie sull’attività sessuale e nel desiderio di praticare attività sessuale.
  2. Eccitazione: la fase consiste in una sensazione soggettiva di piacere sessuale e nelle concomitanti modificazioni fisiologiche. Nell’uomo sono la tumescenza e l’erezione, nella donna sono la vasocongestione pelvica, la lubrificazione e la dilatazione della vagina ed infine la tumescenza dei genitali esterni.
  3. Orgasmo: questa fase è caratterizzata dal picco di piacere sessuale, con allentamento della tensione sessuale e contrazioni ritmiche dei muscoli perineali e degli organi riproduttivi. Per l’uomo ciò si traduce con l’eiaculazione, per la donna con contrazione della parete del terzo esterno della vagina.
  4. Risoluzione: in quest’ultima fase si verifica una sensazione di rilassamento muscolare e di benessere generale. I muscoli si rilassano, il sangue che riempiva gli organi genitali drena in modo rapido, il respiro, il battico cardiaco e la pressione sanguigna ritornano ai normali livelli. Mentre le donne possono rispondere anche immediatamente a nuove stimolazioni, gli uomini hanno bisogno di un momento fisiologicamente frettario la cui durata è del tutto soggettiva.

I disturbi sessuali si verificano in una o più delle fasi appena esposte. I più comuni sono i seguenti:

  • Fase del desiderio: calo del desiderio e avversione sessuale
  • Fase dell’eccitazione: deficit di erezione per l’uomo e mancanza di eccitazione sessuale e di lubrificazione per la donna.
  • Fase dell’ orgasmo: eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata, impossibile o non piacevole per l’uomo, nella donna è frequente l’anorgasmia o frigidità.
  • Disturbi da dolori sessuali: dispareunia (coito doloroso) per entrambi i sessi e vaginismo.

Ciascuna delle disfunzioni può verificarsi sin dall’inizio dell’attività sessuale (disturbo permanente o primario), può svilupparsi dopo un periodo di sessualità “normale” (disturbo acquisito o secondario), essere limitato a specifiche situazioni e presentarsi soltanto con determinate partner (disturbo situazionale) o verificarsi in tutte le situazioni e con tutti i partner (disturbo generalizzato).

Quali sono le principali cause psicologiche?

Ansia, sensi di colpa, vergogna, tristezza, rabbia sono le emozioni negative che prova il paziente affetto da disturbi sessuali, minando la sua condizione di salute. Quest’ultimo vive il rapporto sessuale come un evento problematico e caratterizzato da difficoltà psicologiche che lo ostacolano e impediscono del tutto. Gli stati di ansia e la sofferenza non sono presenti soltanto durante l’atto sessuale ma sono avvertiti già nelle ore precedenti. Ansia da prestazione e ansia anticipatoria impediscono di vivere l’attività sessuale come momento di piacere. Il rapporto sessuale diventa un test per valutare le proprie capacità sessuali. Con il passare del tempo la frustrazione e lo stress causati dai disturbi sessuali impattano in modo negativo sul rapporto di coppia, causando spesso crisi, separazioni e nella maggior parte dei casi una progressiva riduzione dell’attività sessuale.

Come si curano i disturbi sessuali?

Quando il disturbo sessuale non deriva da cause organiche è bene affidarsi ad un sessuologo esperto. La cura prevede l’utilizzo delle tecniche di psicoterapia cognitiva e la Terapia Mansionale Integrata. Quest’ultima è una terapia breve e strategica che mira a modificare comportamenti, emozioni e credenze sulla sessualità. Grazie alle mansioni, ovvero una serie di prescrizioni di comportamenti sessuali, il sessuologo farà lavorare il paziente su 4 aree coinvolte nella sessualità: conoscenza di sè, conoscenza di sè con l’altro, la conoscenza del proprio piacere e la conoscenza dell’intimità di coppia. La terapia è sia di coppia che individuale ed ha una durata media di circa 3 mesi. Curare i disturbi sessuali è dunque possibile, basta affidarsi al professionista giusto. Per questo consigliamo di evitare di provare cure fai da te o altri rimedi proposti dal web, non sono d’aiuto. Anzi nella maggior parte dei casi peggiorano la situazione!