Non è raro imbattersi in case – solitamente piuttosto datate – assolutamente inadatte alle esigenze di un portatore di handicap o con disabilità motorie.
Diventa quindi evidente che la casa – luogo intimo e sicuro per antonomasia – non assolve realmente alla sua funzione se non è progettata tenendo conto delle esigenze di chi è impossibilitato a muoversi liberamente e a svolgere anche le attività più semplici.
Nell’eventualità che la propria casa non sia progettata per poter accogliere una persona con disabilità motoria, occorre rivolgersi a un progettista che renda l’ambiente domestico fruibile per chiunque, seguendo, se possibile, l’interessante approccio dell’Adattamento Domestico
Cos’è l’Adattamento Domestico
Si intende per “Adattamento Domestico” un approccio all’abitabilità che prevede tutta una serie di interventi finalizzati a rendere la casa delle persone non autosufficienti, disabili e anziane, più adatta alle loro esigenze di autonomia e alle abilità residue, e a favorire la cura e l’assistenza di famigliari ed operatori impegnati a domicilio.
Tali interventi vanno di pari passo all’evoluzione culturale nell’ambito della disabilità e all’aumento di situazioni di non autosufficienza nella popolazione e hanno lo scopo di migliorare la vita delle persone coinvolte lavorando sui margini di autodeterminazione e autonomia delle persone disabili stesse.
Quali ambiti della vita sono coinvolti nell’approccio dell’adattamento domestico?
– abbattimento di barriere architettoniche
– adozione di soluzioni ed ausili per l’autonomia
– domotizzazione
– sicurezza e controllo ambientale
Tali interventi sono solitamente realizzati grazie a finanziamenti specifici previsti da leggi nazionali e regionali
L’adattamento domestico tende ad integrare gli interventi di carattere sociale, sanitario, tecnologico, edilizio coinvolgendo ed integrando inoltre diverse figure professionali peraltro molto eterogenee fra loro (medici, assistenti sociali, ingegneri, fisioterapisti, architetti,geometri,idraulici etc. ).
La peculiarità dell’Adattamento Domestico è quindi è proprio quella di far interagire e integrare:
– i diversi ambiti di intervento ( tecnologie, protesica, domotica, etc.);
– le diverse linee di finanziamento (lg.13, lg.29, dgr 1206, DM 332);
– le diverse professioni (sociali, sanitarie, edilizie, tecnologiche);
– i diversi settori delle Pubbliche amministrazioni (Servizi sociali dei Comuni,
Settori Politiche Abitative dei Comuni, Servizi di Riabilitazione delle Asl etc.)
La progettazione di un bagno per disabili
Punto di partenza forse ovvio per alcuni ma ritenuto essenziale da chi scrive: se un disabile utilizza un bagno standard si trova costretto a dover ricorrere incessantemente all’aiuto altrui, venendo quindi meno il suo spazio di autonomia, con relativo impatto psicologico ( decisamente negativo, ca va sans dire ).
Arriviamo quindi al cuore del nostro articolo: come progettare allora un bagno funzionale a chi si trova in condizione di limitata capacità motoria?
Ricordiamo che la realizzazione e ristrutturazione di un bagno per disabili gode di particolari agevolazioni economiche: per conoscerle nel dettaglio vi consigliamo questo articolo di Ristrutturare-casa.org
Partiamo quindi da alcuni aspetti generali di cui il progettista deve tener conto, per poi arrivare a trattare nello specifico ogni singola “porzione” del bagno.
Primo punto, la dimensione: mediamente una carrozzina occupa circa 75 cm di spazio, che diventano 150 se contiamo che la medesima carrozzina possa ruotare a 360°.
L’entrata del bagno e il corridoio dovranno quindi necessariamente avere un’ ampiezza maggiore di 80 cm.
Un bagno dalle dimensioni di circa 200×200 cm permette il posizionamento di tutti i servizi igienici di un normale bagno, quali vasca, lavandino, bidet e wc, con la possibilità di movimento completo della persona con disabilità.
Inoltre è essenziale che i servizi siano distanziati tra loro in maniera opportuna, di circa 80 cm quando posti l’uno dinanzi all’altro.
Vediamo ora nello specifico come realizzare le diverse parti che compongono un bagno per disabili.
Porta e pavimento
Per quanto riguarda la porta del bagno, consigliamo fortemente una pratica porta scorrevole che termina dentro la parete. La larghezza prevista dalla legge (13/89 e DM 236/89) è di 75 centimetri, riducibile fino ad un minimo di 70 cm.
Molta importanza riveste anche il pavimento: la superficie dovrebbe essere fatta da un materiale antiscivolo, priva di gradini e fughe che possono ostacolare o far incastrare le ruote della carrozzina.
Doccia e Lavabo
Per il lavaggio totale della persona si consiglia un’area doccia accessibile sia per la persona disabile, sia per l’eventuale assistente, possibilmente in continuità con la superficie del pavimento.
Per quanto riguarda il rubinetto e l’erogatore della doccia si consigliano quelli posti su asta saliscendi di altezza 90 cm perfettamente utilizzabili dalla persona seduta nella doccia.
Il lavabo ideale è quello installato sul muro ( quindi non a colonna): inoltre intorno allo stesso deve esserci spazio sufficiente sia per poter appoggiare l’occorrente per la toeletta sia per permettere l’appoggio degli avambracci.
Infine lo specchio deve essere grande, possibilmente quanto tutta la figura della persona.
Wc e Bidet
In primo luogo, l’area del water deve comprendere uno spazio laterale per poter lasciare la carrozzina: per una carrozzina normale tenere conto di uno spazio di 80 cm circa.
L’altezza del water deve permettere alla persona l’appoggio dei piedi a tutta pianta da posizione
Nel dettaglio il wc ideale dovrebbe avere alcune specifiche caratteristiche:
- un’altezza di circa 45/50 cm;
- deve sporgere dal muro 75/80 cm per l’accostamento della carrozzina;
- deve prevedere maniglioni orizzontali su un lato e ideale una barra ribaltabile sull’altro;
- il pulsante di scarico e il portarotolo posti in posizioni comode e facilitate;
- un campanello di emergenze
La presenza di un bidet in un bagno di ridotte dimensioni può essere ingombrante: in tal può essere utile installare una doccetta raggiungibile dal wc, agevolando le procedure di igiene personale senza trasferimenti dal water al bidet che possono risultare fastidiosi e pericolosi.