Con il pensiero rivolto a ciò che sta accadendo in quella parte d’Italia che non conosce tregua tra scosse di terremoto e copiose nevicate, e la speranza che tutto ritorni alla normalità, la serie A si appresta ad affrontare la sua giornata numero 21 con due grandi sfide all’orizzonte, su tutte quella che vedrà il Milan e il Napoli affrontarsi nell’anticipo serale di sabato, e la gara delle 12.30 domenicale tra la capolista Juventus e la Lazio.
Partiamo dall’anticipo tra Chievo Verona e Fiorentina che apre, ufficialmente, il turno in questione. La squadra di Paulo Sousa si prepara con il morale alle stelle dopo la netta e convincente vittoria sulla squadra di Massimiliano Allegri, e la notizia che Kalinic ha rifiutato l’offerta milionaria arrivata nei suoi confronti dalla Cina. Hanno bisogno di riscatto i ragazzi guidati da Maran, che dopo una striscia positiva, arrivano da tre insuccessi consecutivi pensanti anche nei parziali.
Il Milan, ancora in stand by per ciò che concerne la situazione societaria e la conseguente vendita, sta dimostrando grande carattere e uno spirito di sacrificio che, negli ultimi anni, era mancata sotto tutti i punti di vista. Vincenzo Montella può essere fiero del suo gruppo; ma allo stesso tempo sa che rimpinguare la rosa a disposizione è l’unica via per combattere per i due obiettivi primari: conquistare un posto in Europa League e rincorrere la seconda finale consecutiva di Coppa Italia per i rossoneri. Contro il Napoli mancheranno Romagnoli e Locatelli, con Sosa probabile play a centrocampo. Bacca titolare con Suso e Bonaventura sarà l’attacco che cercherà di superare la difesa partenopea, conscia di mostrare il miglior gioco attualmente in Italia. Sarri e la sua filosofia delle trame veloci, del gioco fatto di splendide verticalizzazioni, incute timore a chiunque in Serie A.
La gara tra la Juve e la Lazio vede di fronte due squadre dall’umore opposto: i bianconeri soffrono la pressione di un’autocritica forse arrivata troppo tardi. Se sei la Juventus devi fare di più. Non è una regola esplicita ma tacita di sicuro. E allora la squadra di Allegri si lecca le ferite della brutta prestazione mostrata in casa della Fiorentina e si affida soprattutto alla statistica che non vede sconfitta in casa dall’agosto del 2015. Reparto sotto accusa? Il centrocampo, nonostante uno dei mediani bassi più preziosi in Europa, Marchisio. Il resto solo muscoli e poca fantasia. Cambiare a giugno sembra una necessità, e magari sarà un cambiamento che coinvolgerà anche la panchina. Lavoro enorme ma sottovalutato quello che sta facendo Simone Inzaghi con la Lazio, squadra senza identità all’inizio della stagione e che ora, invece, la sua identità l’ha trovata. Valorizzazione di alcuni punti d’ombra e un martellante lavoro di autostima, questi i meriti dell’ex attaccante biancoceleste, come commentano anche gli analisti di scommesse sulla Serie A.
Sembra riuscire tutto alla meraviglia anche a Stefano Pioli, arrivato nel marasma generale e ora alla guida di un’Inter che sembra guarita. Miranda e Murillo sembrano tornati centrali di fiducia, Kondogbia sembra essere tornato quel centrocampista che mezza Europa voleva dopo Monaco, Icardi è una macchina da guerra. A Palermo sembra una passeggiata, ma occhio al condizionale. I siciliani sempre sotto la “dittatura” del patron Zamparini, la salvezza è l’unico dogma. A chiudere la giornata ci penserà la Roma che ospiterà il Cagliari.