La calvizie è un processo fisiologico e naturale che interessa l’85% degli uomini e circa il 40% delle donne. Il fenomeno della caduta dei capelli, quando è dovuto a cause di natura genetica, si configura come un processo irreversibile; tuttavia, è possibile che la perdita di capelli sia causata da fattori extra-ereditari e che il diradamento si configuri come una reazione psicosomatica a un disagio dovuto a una condotta di stile malsana o ad abitudini sconvenienti. Lo stress è una delle cause principali della caduta dei capelli non cicatriziale, ovvero non irreversibile e, per tanto, curabile.
Le cause della caduta dei capelli da stress
Da un punto di vista biologico, la caduta dei capelli causata dallo stress è conseguenza di una disfunzione dell’ipofisi e dell’ipotalamo, adibiti alla regolazione del processo produttivo degli ormoni, che causa la produzione di ormoni che interferiscono, fra le altre, sull’attività di di ricrescita del capello all’interno del follicolo pilifero, manifestandosi con un diradamento della chioma.
Da un punto di vista ambientale, la perdita di capelli da stress può avere origini differenti, tutte riconducibili a uno stile di vita sbagliato o all’assunzione di abitudini quotidiane insalubri. Un ritmo di vita stressante contraddistinto da poche ore di riposo e da un dinamismo eccessivo, è una delle precondizioni più diffuse del manifestarsi di alopecia da stress; altre concause possono essere un’alimentazione ricca di lipidi, l’uso eccessivo di alcol, il fumo, reazioni post-traumatiche a un evento emotivamente e psicologicamente provante come un’operazione chirurgica, una malattia, la somministrazione massiva di farmaci, un lutto.
Spesso, ma non necessariamente, la calvizie da stress si accompagna con prurito o forte dolore al cuoio capelluto, seborrea e dermatiti. Per tale ragione, alle prima avvisaglie è consigliabile effettuare una specifica visita tricologica.
Rimedi
A differenza dell’alopecia androgenetica, ovvero quella dovuta a fattori di natura ereditaria, la calvizie da stress si configura come un processo reversibile, a condizione che il soggetto affetto riesca a riacquistare uno stato di quiete; in ogni caso, la terapia prevede un percorso protratto nel tempo e la risoluzione richiede un impegno costante e prolungato.
Tra le soluzioni immediate, vi è la riconquista di uno stile di vita sano; spesso, è consigliabile un periodo di riposo totale, al riparo dalle stimolazioni costanti del lavoro e all’insegna del riposo. Importante, poi, risulta adottare una dieta sana, povera di grassi e di zuccheri (che causano una sovrapproduzione sebacea) in favore di cibi ricchi di Vitamina B come verdure (broccoli e cavoli su tutte), legumi, cereali integrali, banane, frutta secca e di Vitamine A, C ed E.
La ricrescita può essere stimolata tramite l’applicazione di massaggi al cuoio capelluto. Tale disciplina rientra tra le terapie ayurvediche, tipiche della regione indiana, e permette di stimolare l’ossigenazione del cuoio capelluto, favorendo la ricrescita. Lozioni naturali, quali shampoo e balsamo anticaduta, possono rappresentare un valido aiuto e favorire la ricrescita. In ogni caso, è sempre opportuno rivolgersi a un esperto medico, sottoponendosi all’esame del capello. Nei casi più gravi, può essere richiesta la terapia laser per la risoluzione del problema.